Metto qui sotto gli appunti che ho preso all'incontro del 3 novembre 2011 (ieri ormai) che si è tenuto in viale zara 100.
Una novità: Mancini è stato sostituito da Carli.
Gli interventi erano già schedulati e sono intervenuti le PO, le funzionarie e qualche educatrice. Ai genitori non è stato chiesto di intervenire ne' è stato dato modo di prenotarsi.
Gli appunti sotto possono contenere errori nella trascrizione e sui nomi riportati, spero di rendere un'idea fedele dell'incontro.
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Partecipanti:
Bordogna
Mantovani
Don Colmegna
Mancini sostituito da Carli
Mantovani
arriverà anche Guida
Introduzione Bordogna
Maggio 12 è un pretesto per
incontrarci per incominciare a parlare di pedagogia.
E' la voglia di recuperare il gusto e
l'orgoglio di questo mestiere. I temi lanciati sono occasioni per
riflettere. Grazie ai vostri suggerimenti per delineare i punti di
forza …
Mettere a patrimonio di tutti i punti
di riflessione. Incontrarci nelle zone per condividere per arrivare a
tutto il territorio, alle educatrici. Serve stimolare il dibattito e
fare in modo che voi possiate restituirci suggerimenti e
integrazioni. Sul sito è disponibile un indirizzo e-mail potete
inviare messaggi. Al fine di costruire insieme un manifesto
pedagogico. Alla luce dei cambiamenti che sono avvenuti.
Opuscolo del 1989: linee
psico-pedagogiche per i servizi all'infanzia. Intanto sono cambiate
tante cose e anche l'organizzazione del tempo. Siamo usciti fuori dai
palazzi per costruire insieme il percorso.
Vale il percorso non solo il traguardo.
E' il primo momento di riflessione che si allarga.
Pagani Carla Polo 3 zona 2:
Via della giustizia.
Riunioni come team di polo alle quali
hanno fatto seguito incontri di collegio.
Criticità: tempi molto ristretti.
Positività: voglia di partecipazione,
con soddisfazione per qualcosa che da tempo si aspettava, Bisogno
costante e ripensamento della quotidianità. L'evento riveste una
grande importanza può essere occasione per migliorare spazi, qualità
del tempo a scuola da qui esigenza di aggiornamento e formazione.
Rivedere forme di partecipazione con le
famiglie: non solo riunioni di sezione. Continuità educativa in
rapporto con la scuola primaria. Necessità confronto tra i vari
operatori.
Numero insufficiente di DOA ausiliari
etc... La scuola fa da cornice a tutto il resto. Nella zona 3 vi sono
un alto numero di stranieri e di diversamente abili. Si tratta di
sviluppare sensibilità adeguata per sviluppare azioni reciproche
valorizzazione delle diversità. Identità di appartenenza,
mediazione culturale che ora è a carico delle educatrici.
In San Mamete: interventi di
promozione.
Famiglia protagonista: coinvolti nel
progetto “genitori crescono”. Ascolto accoglienza e supporto.
Temi: paure dei bambini e saluto al
pannolino. Oltre al tema dell'apprendimento. Disponibilità
dell'incontro verso partecipazione attiva. Condivisione di aspetti e
di obiettivi.
Il bambino e la città che lo circonda:
ascolto, esigenza e rispetto dell'altro. Per una città di tutti e
per tutti.
Sondaggio all'interno scuola giustizia:
bambini hanno risposto: +verde … + spazio.
All'interno dei singoli contributi
tratti comuni … coerenti significativi e validi scientificamente.
Anche se i temi sono i soliti e
scontati penso che si debba partire proprio da questi temi. Come
afferma Berry.... proprio quando non sappiamo dove andare inizia il
nostro viaggio.
Daniela Bardelli UE 9 del polo 3:
concordo con tutte le riflessioni della
sig.ra Pagani. Ho buttato delle suggestioni parlandone nei collegi e
mi ha stupito vedere il grande entusiasmo. Voglia di ritornare a
parlare e ad approfondire, ragionare, trovare nuove soluzioni, nuovi
spunti di discussione. Soprattutto scuola di via Cisalpina dove ci
sono 9 (13) etnie diverse. Il fatto che ci abbiate dato dignità e
voglia di metterci in gioco, di dire la nostra e farci sentire
protagonisti.
Leggerei le cose dei flash:
Il manisfesto è stato un occasione per
fermarsi, respiro, l'allegria alla mente. Ci ha fatto tornare
l'entusiasmo. In questi anni di stasi spesso abbiamo vissuto di
rendita. Il mondo intorno si muove … richiede la nostra attiva
partecipazione. Disponibilità fantasia e creatività. Diverse etnie
canali espressive non solo verbali: arte, colori.
Tema dell'ascolto del bambino e da
parte del bambino. Tempo per fermarsi guardare e fantasticare muovono
verso la curiosità. Guardare i propri figlio e stupirsi dei propri
figli.
Gli esperti urbanisti dovrebbero
fermarsi e ripensare l'ambiente. Sfida per il bello: gara dei bambini
per l'orto più bello. Il bello presente anche nelle piccole cose e
soprattutto in periferia. Povero non significa necessariamente poco
bello.
Marta Pugliese Polo3
Obiettivo
educazione: creare possibilità di inventare e scoprire. I servizi
educativi riferimento in società che cambia. Trovare linguaggio
comune tra i soggetti che lavorano nei servizi educativi, rafforzati
da corsi formativi non sporadici ma continuativi.
UE 7 Daniela Polo 3
Nuove tipologie di
famiglia: culture diverse. Fondamentale coinvolgere le famiglie per
cui il nido è il primo approccio sociale. Obiettivo comune crescita
armonica dei nostri bambini. L'anno scorso genitori crescono ci ha
offerto spunti che troviamo all'interno del manifesto pedagogico.
Questionario:
paura e le regole.
Genitori
possibilità di conoscersi meglio tra loro. Laboratori: iniziale
difficoltà per coinvolgere le famiglie, poi si è rilevata un ottima
occasione. Drammatizzazione della storia di cappuccetto rosso (?).
Esigenza del patto di corresponsabilità. Regole educatrici e
genitori hanno individuato regole comuni a cui attenersi, ne nascerà
un libretto che i genitori uscenti regaleranno ai nuovi come un
passaggio di testimone.
Vista l'esperienza
e la positività si spera che l'esperienza si possa ripetere.
Polo 4
scuola (polo) multietnica. La scuola
giocosa permette percorsi naturali perché è all'interno del parco
trotter. L'iniziativa maggio 12 è stata presentata alle educatrici
suscitando entusiasmo.
Educatrice collegio scuola
Giacosa
Necessità di ripensare le linee
educative, la centralità del bambino che vive una realtà molto
complessa, multiculturale. Parallela ad una serie di fenomeni della
società attuale.
E' importante prevedere dei momenti di
ascolto del bambino e il coinvolgimento delle famiglie. Che richiede
una sorta di assunzione di responsabilità del modo che si ha di
essere con il bambino.
Frutto di una riflessione “apertura
al privato” per i servizi all'infanzia. In cosa consiste
quest'apertura al privato. In che modo si può garantire …. i
soggetti che entrano a cooperare con la scuola.
Punto 5: bambino in contesto complesso,
la città in cui vive: lavorare sui bambini comunque proprio perché
la sfida è quella di lavorare con un bambino con il proprio bagaglio
culturale di provenienza riconosciuto e condiviso.
Punto 10: professionalità educativa,
pensare a nuovi modelli di educazione: le reti di lavoro con cui le
scuole potrebbero collaborare. Anche delle tecnologie. Le nuove
tecnologie potrebbero essere un modo di condividere e allargare. E'
possibile dal momento che per molti educatori l'utilizzo di strumenti
informatici non è ancora diffuso e allargato.
Educatrice Lina Bruscolini: tempo
famiglia giacosa
Promotrice Mantovani nel 85-86 in cui
venivano presi gli elementi elaborati nel manifesto pedagogico.
Anticipasse l'ingresso del bambino a scuola. I genitori all'interno
come coppia dove propongono il loro modello famigliare confrontato
con le operatrici che operano nel servizio.
Servizi che in questi ultimi anni sono
stati lasciati da soli. Sostenuti e valorizzati apportando anche
modifiche e miglioramenti. Anche perché sono servizi all'interno
delle zone accogliendo modifiche ed evoluzioni all'interno della
società. Vi è anche l'occasione di avere un confronto con i
genitori stranieri.
Vorrei la possibilità di questi
incontri e di questi percorsi dia la possibilità ai servizi che già
operano sul territorio di rafforzarsi ed essere sostenuti da voi.
Polo 5 Maria Luisa ….. ue 13
Scuola
dell'infanzia 6 sezioni con 1 primavera 2 nidi (79 bambini). Dopo
l'incontro allargato ho convocato le educatrici ed esposto il
progetto maggio 12. E ci siamo interrogati e analizzati alcuni punti.
La scelta come primo impatto: le esperienze. I 3 collegi hanno
preparato un documento.
2 argomenti:
Uno legato
ai nidi: mi sono resa conto che sono sempre molte le famiglie che
vogliono iscrivere. Molti al momento dell'inserimento chiedono subito
al tempo prolungato per paura della precarietà. Molte famiglie ci
chiedono tempi più lunghi. Si perde la centralità del bambino. Il
breve tempo di inserimento non ci dà tempo per conoscere e
approfondire. Oltre ai problemi logistici anche per le assenze delle
DOA. Padova e Venini supera l'80% di bimbi stranieri. L'aumento è
stato graduale e ha dato alle educatrici tempo per adattarsi. 16
etnie. Ci sono gruppi + aperti, altri +chiusi. Altra situazione: è
complicato pianificare dei progetti. Non possiamo puntare molto in
alto, vi sono bambini con problemi con la lingua italiana.
Sezione
primavera: la realtà è al 4° anno, le educatrici accolgono
positivamente il passaggio. C'è un piccolo problema: mi sono trovata
al momento concreto la domanda “ma ci sono tanti stranieri”.
Dobbiamo lavorare sulla cultura dell'accoglienza. Non abbiamo nessun
problema con gli stranieri. Il personale educativo è abituato. Ha
trovato delle linee per andare avanti e convivere bene. Vogliamo che
anche dall'esterno, lo straniero, non fosse vissuto come un disagio.
Educatrice Renza Vigato
Argomento famiglia
protagonista: 75% famiglie straniere. Confrontarsi e riflettere con
le famiglie. Spesso di fronte a famiglie diverse ed allargate.
Progetti di vita lunghi o brevi. Diversi ruoli sociali e di genere
appresi nei paesi di origine. A scuola accogliamo interi mondi:
lingue e tradizioni. Non possiamo avere più una visione rigida della
famiglia. Accogliere e comprendere. Fragilità dovuta all''incertezza
dei ruoli al loro interno. Il rapporto con le famiglie non deve
essere improvvisato ma costruito giorno per giorno. Dialogo: scuola
famiglia territorio.
Fondamentale
importanza mediatore linguistico culturale: circolare ministeriale.
Rapporti autentici
con le famiglie. Forte assunzione di responsabilità da entrambe le
parti.
Si tratta di
riconoscere l'importanza di confrontare e intrecciare competenze
genitoriali.
Ivana Cazzaniga UE13
Il nido ha tanto
pensato, si credeva poco il tempo e abbiamo tanto cambiato. Ci sembra
attuale la conoscenza contro il pregiudizio e la paura. Il nido per
il quartiere Padova è una risorsa. E' un luogo di incontro. Giorno
dopo giorno i genitori tessono una rete di scambio, amicizia e aiuto.
Oggi è trasversale non solo per le famiglie straniere. All'interno
del nido abbiamo costruito un laboratorio di giochi dove i genitori
possono collaborare. Oggi capita che una mamma appena arrivata in
Italia, già conosce delle educatrici tramite passaparola. Il
problema della cura: un bambino ben curato sarà un bambino in grado
di prendersi cura.
Laura Zanetti Polo 5 Nido Venini
Ci ha maggiormente
colpito il tema dell'ascolto, del coinvolgimento. I servizi per
l'infanzia sono beni per tutti. Non solo il bambino viene accolto ma
tutta la costellazione famigliare. E' fondamentale costruire rapporti
autentici con le famiglie. Fiducia.
Per il genitore e
bambino può essere una fatica passare da casa al nido. Per il
bambino uscita e rientro a casa sono azioni subite. Osservando le
famiglie di oggi ci siamo resi conto che esiste una immagine di
famiglia e il mondo del lavoro. Spesso i genitori tendono a delegare
alle baby-sitter. Noi le accogliamo cercando di trovare momento di
scambio e condivisione.
PO Calvi Polo 23
La scuola Muzio
non ha funzionaria.
Il manifesto molto
incisivo. Famiglie di Milano aumento del bisogno sociale. Oltre i
bisogni dei bambini, individuare le esigenze dei bambini. Oggi non
hanno solo una fonte di apprendimento, apprendono anche con i
genitori in vari ambienti. A scuola: confronto tra i pari.
Apprendimenti hanno significati se si possono collegare. 2 Aspetti
che mi hanno colpito: inclusione molto forte delle famiglie. La …..
degli educatori. I quali hanno i loro bisogni: aumentare capacità
osservativa. Strumento continuo quotidiano su come intervenire.
Devono approfondire le competenze. Quella curiosità che hanno i
bambini. C'è bisogno di adultità: le proprie ansie. Formazione
permanente. Quando vogliamo sostenere le figure educative.... le
educatrici devono . Inclusione delle famiglie: verbali delle
multisezioni. Contenuti di sezione: le maestre fanno tante cose. A
volte manca il “come fare”. Metodologia con i genitori.
Palmieri Ivana
Punti di
riflessione sulla professionalità degli educatori. Cosa promuove la
professionalità degli educatori. Nasce dall'approfondimento, dal
confronto e dalla definizione del proprio ruolo. Negli ultimi 20-30
anni trasformazione famiglia e nucleo famigliare. Risposto con una
certa competenza alle esigenze delle famiglie. Apprendimento,
socializzazione, relazione. L'importanza dello stimolo culturale
verso il bambino. Maturato aspetti di valutazioni. Non si può più
lavorare nella fascia 0-6 anni mette al centro il bambino che ha una
storia, ha un prima e un dopo. La competenza dell'educatore risiede
tra il sapere e il fare, saperlo condividere e comunicare. Per
l'educatore essere di sostegno per il bambino e la famiglia ma
fermarsi ad un certo punto. Capacità di comunicare tra adulti e
colleghi.
All'interno della
continuità educativa.... c'è l'educatrice.
Educatrice Nido Pallanza
Mi hanno chiesto
di parlare della mia professionalità. I bambini della primavera sono
tutti grandi...
Il piacere di
attendere il ritmo di ciascun bambino. La sezione primavera ha un po'
più di serenità.
Posso andare a
trovare i bambini del nido. La primavera di via Pallanza avendo solo
20 unità è molto più gestibile. La scelta della primavera da parte
dei genitori è stata pedagogica. In tre anni ho potuto fare 3 corsi
di formazione. L'esperienza della primavera richiede una elasticità
mentale particolare.
Daniela Pagani Infanzia Via Fortis
Polo 23
Scuola senza
funzionaria. La fatica che viviamo giornalmente non ci deve
scoraggiare. Non abbiamo avuto la possibilità all'interno del
collegio quindi porto il mio piccolo contributo.
Il tema
dell'ascolto è prioritario. Se le famiglie possono essere ascoltate
possono partecipare meglio. In questo momento il desiderio di
partecipazione attiva non può essere lasciato indietro. Lavoriamo un
po' tutti perché venga favorita la partecipazione attiva delle
famiglie.
Cristiana Piloni nido 3 zona 2
Cooperativa Eureka
2 anni di gestione
del servizio sono emerse varie criticità. Teniamo tantissimo a
sottolineare l'importanza che ha il bambino. Che ha esigenze sempre
diverse. Le difficoltà ci sono e sono tante ma è tanta anche la
volontà di superarli. Le educatrici dei nostri nidi sono giovani.
Per noi la conciliazione dei tempi nidi e famiglie è
importantissimo. E i tempi possono cambiare nell'arco di 1 anno.
Bisogna pensare anche come portare avanti la continuità con
l'esigenza di cambio dei tempi. Molte volte i genitori stessi ci
aiutano anche nella mediazione linguistica tra loro. E' importante
anche formare il personale educativo e di coordinamento. Ci
confrontiamo tutti i giorni con questi cambiamenti.
Mantovani.
2 parole: anche i
bambini imparano ascoltare.
Stimolare
culturalmente i bambini.
Nuove forme di
partecipazione per le culture diverse.
Don Colmegna
Soprattutto
guardando la scelta di arrivare a maggio è un patrimonio per la
città. Un patrimonio di carattere educativo che è parte della
città. E' un elemento straordinario, è un impegno che ci prendiamo
un po' tutti. Il cammino da fare è individuare dove sono le
criticità.
Finzi
Colpita dalla
quantità di esperienze che sono state fatte, per forza. La realtà
ha imposto delle modifiche. Esempio l'accoglienza delle famiglie
straniere vanno in mille rivoli. Ognuno si è dovuto inventare
qualcosa da solo. Una materia che cresce. La bravura delle educatrici
deve essere condivisa. Il luogo dove il dibattito possa essere
condiviso.
Guida
Il 3° incontro di
zona e mi convinco sempre di più che quando ho chiesto aiuto al
gruppo degli esperti, il gruppo ha proposto un confronto e mi
conferma che è stata la scelta giusta. Ho avuto l'incarico del
sindaco di occuparmi dell'educazione. Avevo un ricordo bellissimo del
comune di Milano ho trovato tanti problemi, me ne sono resa conto
dopo 1 mese. Il patto di stabilità ci impediva di fare delle cose
concrete. Sorpresa anche trovare il comune in bancarotta come la
nazione. Partendo dal fatto che abbiamo risorse incredibili: famiglie
funzionari che lavorano. Perché non creare un patrimonio condiviso
per affrontare questi anni. In questi incontri sto scoprendo una
narrazione spettacolare della città. Mentre la città cambia in
maniera vertiginosa, meno male che è stato mantenuta il patrimonio
della professionalità di educatori e funzionari. Il nuovo manifesto
itinerante sarà una narrazione collettiva. Le scelte amministrative
si faranno, ci si scontrerà. Credo che se si valorizza quello che è
stato detto stasera … come si fa ad essere agenti di cambiamento in
un momento in cui abbiamo sempre più bisogno di cittadinanza attiva.
Fa piacere che vengano narrate anche la parte dei nidi accreditati
visto il cambiamento. Dobbiamo capire quali sono le soglie di
attenzione sotto cui non andare.
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